lunedì 13 maggio 2013

Recensione Il Canto delle Rivolta - Suzanne Collins






Per me è molto difficile recensire questo libro.
E' un libro che mi ha trasmesso tanto ,e penso che davvero a parole non si possano trasmettere certe cose.
Ma voglio provarci.

(**Sono presenti SPOILER**)





Titolo: Il Canto della Rivolta 
Originale: Mockingjay
Autore: Suzanne Collins
Editore: Mondadori
Prezzo: 17,00 €
Pagine: 419



Trama: Contro ogni previsione, Katniss Everdeen è sopravvissuta all'Arena degli Hunger Games. Due volte. Ora vive in una bella casa, nel Distretto 12, con sua madre e la sorella Prim. E sta per sposarsi. Sarà una cerimonia bellissima, e Katniss indosserà un abito meraviglioso. Sembra un sogno... Invece è un incubo. Katniss è in pericolo. E con lei tutti coloro a cui vuole bene. Tutti coloro che le sono vicini. Tutti gli abitanti del Distretto. Perché la sua ultima vittoria ha offeso le alte sfere, a Capitol City. E il presidente Snow ha giurato vendetta. Comincia la guerra. Quella vera. Al cui confronto l'Arena sembrerà una passeggiata. 

Recensione: Nonostante l'inizio un po "lento" considerati i due precedenti libri,basta poco a ricapultare il lettore del terzo e ultimo capitolo della trilogia "Hunger Games".
Viviamo dal punto di vista della protagonista ,Katniss, l'orrore della guerra;
La guerra non è combattuta da eroi come nei film,ma da esseri umani. Fragili esseri umani che la guerra non risparmia.
La focalizzazione si concentra sui dolori e le conseguenze che i combattenti hanno subito e che si porteranno dietro per il resto della loro vita perché dopo essere stati così fortemente a contatto con il Male, non c'è più speranza di salvezza per loro.
Tra essi,eccola,lei,la Ghiandaia imitatrice,simbolo dell'insurrezione dei distretti:
Katniss.
Dimenticate la Katniss dei primi due libri,come molti altri personaggi che son cambiati,non solo per ferite fisiche riportate nell'Arena,ma soprattutto quelle psicologiche,che han segnato a fondo il loro essere.
Troviamo una Katniss,che tiene a fatica i pezzi insieme, e dopo le due terribili arene e quel che ha passato è comprensibile.
Ma non basta.
Capitolo City tiene in pugno qualcosa, o meglio qualcuno,a lei caro;
e spezzare questo qualcuno,sarebbe il modo migliore per frantumare ciò che resta della Ghiandaia.
Gravi perdite accompagnano la narrazione
(Suzanne non ti perdonerò mai çç)
ma è proprio in questo clima che avviene la fatidica scelta e svolta del triangolo.
Da brava Peeniss, la scelta,in principio,mi aveva fatto affogare in una marea di feelings.
Riacquistata lucidità,però, mi sono accorta che Katniss sceglie Peeta ,e quando lo fa non mi sembra per amore, il quale penso  sopraggiungerà col tempo.
Com’è che diceva Gale?
<<Katniss sceglierà quello che considera indispensabile alla sua sopravvivenza>>
Appunto,la scelta,la svolta del noto triangolo, si ha perché in quel momento Peeta è l’unica persona che può consentirle di sopravvivere.
Sua madre è chissà dove nel 4.
Prim, unica persona amata da Katniss, è ormai cenere.
Gale, è disperso nel distretto 2 ,e comunque anche se fosse rimasto, che ne sarebbe stato di loro?
Nonostante il bene che li ha uniti, inevitabilmente Katniss avrebbe collegato la sua figura, a uno degli artefici e fautori della morte della piccola Prim.
A quel punto, non sarebbe più potuto essere la sua scelta.
Perché stare con Gale, l’avrebbe distrutta.
Katniss,egoisticamente Katniss, sceglie di sopravvivere e compie quindi la scelta che avremmo fatto tutti in quella situazione.
Io,personalmente,l’avrei fatta anche prima. ( ù.ù )

Amo Katniss. Amo perché non è una di quelle eroine stilizzate, tutta pregi, indomito coraggio e bontà.
E’ Umana. Ha paura. E’ egoista.
Da “Hunger Games” a “Il Canto della Rivolta” abbiamo visto mille sfaccettature di Katniss.
E onestamente. Le ho amate tutte.
La Katniss che si offre volontaria per la Sorella.
La Katniss che si finge innamorata per sopravvivere.
La Katniss disperata per L’Edizione della Memoria.
La Katniss spezzata.
La Katniss distrutta.
L’ombra di colei che una volte era Katniss.
Penso sia un personaggio riuscitissimo, perché si comporta come dire “in modo coerente”,soprattutto in quelle due brevi pagine d'epilogo.
Al suo "Peeta li voleva così tanto" parlando dei bambini ,ci sono rimasta.
L'arena,le guerre,il dolore distruggono l'anima di un uomo.
Cos'altro potevamo pretendere da lei,se non questo?
Cos'altro potevamo pretendere da una ragazza cui è stato portato via tutto?
In fondo chi è Katniss, se non un'adolescente che dalla vita chiedeva di poter vivere libera e felice con la sua famiglia?

Nonostante tutto non posso fare a meno di pensare che in quella situazione,questo sia stato il miglior lieto fine immaginabile,poichè REALE.
Ringrazio il Cielo,che esista ancora qualcuno dotato di buon senso che non appioppi lieto fine, nuvole di zucchero filato ,unicorni e arcobaleni, in contesti in cui non c'entrano affatto.
In quel caso,sarebbe stato INCONCEPIBILE.


La Collins aka "Devastatrici di deboli cuori" ci ha dotato di un Finale straziante, intriso di dolore ed emozione.
Leggere Il Canto della Rivolta,è stato devastante.
Subito dopo averlo finito è stato uno shock,lacrime e ancora shock.


"Rimettere insieme i pezzi richiede dieci volte il tempo che serve per crollare"

5 mesi sono serviti per metabolizzare questo libro.
5 mesi prima di sedere alla scrivania per redigere la recensione,e vomitare la miriade di emozioni che questo libro mi ha lasciato.


Davvero non riesco minimamente a comprendere tutte le critiche poste a questa meraviglia di libro.
Deludente? Noioso?Orribile?
Ogni tanto mi fermo a pensare a un qualche finale migliore per concludere la trilogia.
Ma non riesco a trovarlo.
La Collins si è dimostrata una scrttrice piena di inventiva e straordinaria.
Non solo per Il Canto della Rivolta,ma per la stupenda Trilogia che ha lasciato su questa distopica Panem ,che dopotutto,è davvero così lontano dal nostro mondo?




5 stelline







PS: ecco,in questa recensione,non sono nemmeno riuscita ad esprimere un quarto di ciò che provo per codesto libro.
Che nervi.
Come posso spiegarmi?
Se fosse una persona,me la sposerei.
Poi mi farebbe soffrire.
Ma continuerei a starci sposata,perchè quando si ama una cosa è... PATATA.








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